Roma, 2 febbraio 2023 – La strada della contrattazione e della concertazione sia la bussola per orientare gli interventi del Governo nella risoluzione delle problematiche che attanagliano il lavoro autonomo, con particolare riferimento all’equo compenso, all’ISCRO e alla Gestione Separata Inps.
È quanto ribadito dalla confederazione sindacale CISL e dall’associazione vIVAce! al tavolo sul lavoro autonomo, istituito dall’art 17 della legge 81/2017, convocato oggi dal Ministro Calderone. Presenti all’incontro la responsabile del Dipartimento del Mercato del Lavoro Livia Ricciardi e il Presidente della community delle Partite Iva Daniel Zanda.
Nel merito, per CISL e vIVAce!, è essenziale fare chiarezza sui soggetti deputati alla definizione di un equo compenso e sui parametri che agiscono per la sua definizione, abilitando in tal senso il ruolo del tavolo sul lavoro autonomo istituito presso il dicastero.
È altrettanto prioritario rivedere gli attuali parametri di accesso all’ISCRO. In qualità di membri della Consulta del lavoro autonomo presso il CNEL, CISL e vIVAce! hanno rilanciato sulla necessità di ridurre a 3 l’anzianità della Partita IVA che richiede l’accesso all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, di rivedere il meccanismo di calcolo della media delle retribuzioni, da conteggiare su 2 anni, di prendere a riferimento il livello di reddito nell’anno di presentazione della domanda inferiore ai 10.000 euro, e di dare attuazione concreta delle politiche attive per i percettori della misura. La revisione dovrà anche riguardare le prestazioni della Gestione Separata Inps, al fine di permettere ai liberi professionisti una facilità di fruizione delle stesse.
Positivo il commento del Presidente di vIVAce Daniel Zanda. «La Ministra Calderone ha mostrato sensibilità ed interesse per il mondo del lavoro autonomo, sottolineando come welfare e formazione siano il punto d’interesse per il mondo del Lavoro autonomo» ha dichiarato Zanda sottolineando che «la revisione degli attuali parametri dell’ISCRO, la formazione come strumento di welfare e l’avvio di un percorso chiaro, partecipato e concertato con le Parti Sociali sulla definizione dell’equo compenso sono per noi priorità necessarie per il rafforzamento del lavoro dei liberi professionisti».