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ISCRO e Lavoro Autonomo

Zanda (vIVAce Cisl): «Urgente la convocazione del ministro Calderone apportare correttivi che rendano fluido l’accesso e rendere strutturale la misura di sostegno al reddito»

Roma, 10 luglio 2023 – Requisiti troppo restrittivi per l’accesso all’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa rivolta ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata INPS, introdotta in forma sperimentale per il triennio 2021-2023 con la Legge di Bilancio 2021.

La denuncia è di vIVAce, la community delle Partite Iva aderente alla Cisl, in seguito alle ultime statistiche rese pubbliche dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale sui beneficiari dell’intervento di sostegno al reddito nel 2022, 873 a fronte dei 3.814 beneficiari del 2021.

«Numeri impietosi» stigmatizza il presidente di vIVAce Daniel Zanda che rilancia sull’urgenza di «individuare dei correttivi per ampliare la platea di beneficiari e rendere fluido l’accesso ad una misura fondamentale per sostenere i professionisti e le professioniste nei periodi di calo lavorativo. Senza modifica dei requisiti quella che doveva essere una tutela economica per la partite iva si rivelerà solo un costo contributivo aggiuntivo». Zanda sollecita «una convocazione urgente del ministro del Lavoro Calderone, considerata l’imminente scadenza del provvedimento, per rendere strutturale la misura di sostegno al reddito».

In particolare, sui requisiti di accesso, vIVAce chiede i seguenti correttivi: aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno di presentazione della domanda, non superiore ai 10.000 euro (e non 8.299,76, come indicato dall’INPS per il 2022) e comunque inferiore al 50% dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti; essere titolari di partita Iva da almeno 3 anni, alla data di presentazione della domanda (e non da 4 anni); annullare l’aumento contributivo per gli anni 2022/2023.

Infine l’associazione della Cisl chiede di predisporre interventi per informare adeguatamente gli iscritti alla gestione separata, coinvolgendo le sedi INPS, le Associazioni di rappresentanza, i Patronati e i CAF.

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