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ISCRO: Così non funziona!

Domande di ISCRO inferiori alle attese. Zanda (Vivace Cisl): «Rivedere requisiti e modalità di accesso. Correggere la misura per rendere questo diritto effettivamente esigibile ai lavoratori autonomi»

Roma, 14 giugno 2022 – «Rivedere immediatamente requisiti e modalità di accesso all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa ISCRO per rendere questo diritto effettivamente esigibile ai lavoratori autonomi». Così Daniel Zanda, Presidente di VIVACE, l’associazione deli lavoratori autonomi della CISL, ha commentato i dati forniti dall’INPS alla consulta del CNEL sul lavoro autonomo che segnalano un numero di domande accolte largamente inferiore alle attese: 3.471 su 9.443 presentate (con solo 68 ancora in lavorazione), contro le 43.500 previste. Per Zanda «le adesioni sono ben al di sotto delle aspettative».

La misura di sostegno al reddito è stata introdotta sperimentalmente dalla Legge di Bilancio 2021per il triennio 2021-2023 in favore dei titolari di Partita IVA che hanno subito ingenti perdite di fatturato.

«La disponibilità dei dati relativi al 2021 permette di fare un primo bilancio e di definire alcune misure correttive, come d’altra parte è o dovrebbe essere previsto per una misura sperimentale» ha aggiunto Zanda sottolineando che «non sono disponibili dati sulle cifre erogate, ma l’indennità massima era di 4.800 euro e in media, sempre in base a quanto riferito dall’INPS, è stata di 3.000 euro. Quindi complessivamente l’INPS ha erogato per il 2021 una cifra che stimiamo essere pari a 10,4 milioni, e che comunque non supererebbe i 16,6 milioni nell’ipotesi di indennità massima». 

Il Presidente di Vivace Cisl sottolinea poi che «per coprire un esborso che secondo le previsioni sarebbe stato largamente superiore a quanto raccolto con la contribuzione aggiuntiva dello 0,26%, erano stati stanziati 70,4 milioni di euro per il 2021, 35,1 milioni per il 2022, 19,3 milioni per il 2023 e 3,9 milioni per il 20,24» e che «non solo le cifre a bilancio non sono state utilizzate, ma addirittura risulterà un avanzo INPS per la voce ISCRO, un avanzo destinato ad aumentare nel 2022, in seguito all’aumento della contribuzione dallo 0,26% allo 0,51%».

«Stante i dati evidenziati riteniamo che la fase di sperimentazione della misura non sia ancora terminata» ha poi chiosato Zanda, annunciando che Vivace chiederà alcuni correttivi al provvedimento. «A cominciare dall’annullamento dell’aumento contributivo per il 2022 fino alla revisione sostanziale dei requisiti di accesso, allo stato troppo restrittivi, e alla messa in campo di   interventi per informare adeguatamente gli iscritti alla gestione separata, coinvolgendo le sedi INPS, le Associazioni di rappresentanza, i Patronati e i CAF». In particolare, sui requisiti di accesso, Vivace, propone «aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 30% (e non al 50%) della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda; aver dichiarato, nell’anno precedente la domanda, un reddito non superiore ai 15.000 euro (e non 8.299,76, come indicato dall’INPS per il 2022); essere titolari di partita Iva da almeno 2 anni, alla data di presentazione della domanda, e non da 4 anni».

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